LO SPETTACOLO E' VALIDO PER IL CARTELLONE COMICO 2016-2017 E SOSTITUISCE IL PREVISTO "UNA SANTA DI SERIE B", ANNULLATO PER INDISPONIBILITA' DI UNO DEGLI ATTORI PROTAGONISTI
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Sabato 11 marzo alle ore 21.00 e domenica 12 marzo alle 18.30 al Teatro Nuovo di Salerno (Via V. Laspro, 8) va in scena l'esilarante commedia "Gennaro Belvedere Testimone Cieco", interpretata dal noto attore partenopeo Oscar Di Maio. Di Maio è tra i più famosi comici napoletani, noto, tra l'altro, per il suo personaggio del "Cafone". Nel cast, Alessandra Borrelli.
NU MESE 'O FFRISCO - regia di Ugo Piastrella. Con Ugo Piastrella, Ciro Girardi, Margherita Rago, Antonello Cianciulli.
SABATO 18 FEBBRAIO ORE 21.00
DOMENICA 19 FEBBRAIO ORE 18.30
in replica, fuori abbonamento SABATO 25 FEBBRAIO ORE 21.00
Fine settimana di grandi risate al Teatro Nuovo di Salerno (Via Valerio Laspro, 8).
Di scena l'esilarante commedia "Nu mese 'o ffrisco", diretta da Ugo Piastrella e interpretata dallo stesso Piastrella, da Ciro Girardi, Margherita Rago, Antonello Cianciulli e gli altri membri della compagnia del Teatro Nuovo.
Spettacoli: sabato 18 febbraio alle ore 21.00 - domenica 19 febbraio alle ore 18.30 e in replica sabato 25 febbraio alle ore 21.00
La prima settimana di repliche è inserita nel programma del Cartellone Comico 2016/2017.
Info e prenotazioni: tel. 089.220886
"Nu mese 'o ffrisco" è di sicuro un gioiello preziosissimo del tesoro della comicità napoletana, pur essendo una riscrittura di una pochade francese di Hennequin & Veber, intitolata “Vingt jour a l’hombre”.
La versione napoletana prevede una forte caratterizzazione di alcuni personaggi tipici partenopei e dialoghi con tempi comici modernissimi, nonostante siano stati scritti 100 anni fa. Fu rappresentato per la prima volta nel 1916 al Teatro Nuovo di Napoli.
La messa in scena della Stabile del Teatro Nuovo, capitanata da Ugo Piastrella, resta molto fedele all’originale, con qualche trovata nuova, battute fulminanti, ritmi un po' più serrati. Il tutto con gusto, sobrietà, eleganza. Senza cadute di stile.
La trama presenta una storia semplice, ma ricca di colpi di scena e personaggi comici, senza volgarità o doppi sensi: Enrico Cocozza, ricco benestante sposato con una giovane moglie, è stato condannato per aver schiaffeggiato una guardia dopo una lite in un teatro cittadino, dove si è recato di nascosto con la sua amante. Enrico spera di evitare di scontare la condanna per non rischiare di distruggere il suo matrimonio. Dopo aver saputo dal suo pittoresco avvocato che il giudice Scoppetta è stato irremovibile e lo ha condannato in contumacia ad un mese di carcere, riesce, pagandolo profusamente, a farsi sostituire in prigione da un amico squattrinato, mentre egli se ne va opportunamente in vacanza con la sua famiglia. Ma la vicenda si complica con una serie di situazioni comiche e paradossali: dall’amico che ne combina di tutti i colori, prima facendosi condannare per una lite in strada, poi facendogli arrivare in casa un carcerato vicino di cella (che viene a trovarlo, forte dell’amicizia stipulata tramite un buco fra le due celle) e si piazza in casa, all’amante che si innamora proprio dell’amico che ha fatto la galera al posto suo e che ha conosciuto per strada, fino al giudice che lo ha condannato in contumacia e che Enrico si ritrova in casa quale futuro marito della suocera. La matassa si ingarbuglia sempre di più davanti ai sotterfugi ed alle scuse che Enrico deve trovare per non essere scoperto. Il resto lo vedrete in teatro...
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