Articoli dell'autore: staff teatro

Le Nozze d'Oriente

Pubblicato da staff teatro il 23/03/2016

Giovedì 7 aprile alle ore 21.00 e venerdì 8 aprile alle ore 21.00 al Teatro Nuovo va in scena il musical

LE NOZZE D’ORIENTE

 

liberamente ispirato ad "Aladin Il Musical" di Stefano D’Orazio.

Interpretato dalla compagnia "Teatro in-Stabile"

Regia di Emanuela Tondini. Coreografie di Antonella Ferrante.

Biglietti: intero 10 euro. Ridotto 8 euro.

Lo spettacolo fa parte della rassegna "Life is a Musical", diretta da Claudio Collano.

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Giorgio Rossi in "Alma"

Pubblicato da staff teatro il 17/03/2016

DOMENICA 20 MARZO ALLE ORE 18.30 IL DANZATORE E COREOGRAFO GIORGIO ROSSI  INTERPRETA

                                                                       "ALMA"

Un mix di luci, suoni e parole che fanno vibrare la performance che fonde danza, clownerie e interpretazione vocale. Con il movimento si percorrono i significati attribuiti alla parola “anima”. Fondamentali ed evocativi oggetti di scena sono i libri, da cui scaturisce la forza della poesia incorniciata da musiche più moderne costumi di uso quotidiano che via via prendono connotazioni diverse a sottolineare i cambi di stato d’animo o lo scorrere inarrestabile del tempo.

Coreografia e interpretazione: Giorgio Rossi
Luci e fonica:Alessia Massai, Mara Cugusi, Emanuel Rosenberg costumi: Giorgio Rossi
Produzione: Sosta Palmizi

BIGLIETTI: 10 euro. Info e prenotazioni: tel. 089.220886 - 347 4016291

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Don Felice e le pillole dell’amore

Pubblicato da staff teatro il 03/03/2016
Sabato 5 marzo alle ore 21.00 - Domenica 6 marzo alle ore 18.30 ed in replica (fuori abbonamento) Sabato 12 marzo alle ore 21.00 e Domenica 13 marzo alle ore 18.30 va in scena
“Don Felice e le pillole dell’amore”
Commedia comica di B. Casillo, tratta da Hennequin & Bilhaud. Regia di Ugo Piastrella. Con Ugo Piastrella, Ciro Girardi, Margherita Rago, Antonello Cianciulli.
Biglietti: prima settimana 18 euro (interi) - 15 euro (ridotti). Seconda settimana 15 euro (interi) - 12 euro (ridotti)
Info e prenotazioni: tel. 089.220886 (botteghino).
 
Tratto da una brillantissima pochade francese, in questa trasposizione napoletana, il testo racchiude un grande meccanismo comico ed offre al contempo un'acuta osservazione critica dell'animo umano. La storia funziona come un meccanismo ad orologeria, dove in ogni istante la vicenda si complica arrivando a ingenerare situazioni così paradossali e complicate che sembra impossibile allo spettatore, tra una risata e l'altra, che tutto possa ritornare alla normalità. La regia ha sapientemente messo a frutto il ritmo pressante della storia, unitamente ai tempi comici incessanti e perfetti degli interpreti, resi ancora più accattivanti dalla trasposizione in napoletano che offre un linguaggio più immediato e personaggi più caratteristici, ottenendo un crescendo di comicità coinvolgente ed irresistibile.
 
La storia vede il dottor Felice Sciosciammocca (Ugo Piastrella), medico, scienziato e marito fedelissimo, che per colpa degli effetti delle "pillole d'Ercole", pastiglie altamente afrodisiache di sua invenzione, si troverà forzosamente ad affrontare in questo fresco e spumeggiante "vaudeville" una serie di incredibili inconvenienti. Le pillole, somministrategli per errore dal suo assistente e amico Michele, trasformano don Felice, suo malgrado, in un irresistibile dongiovanni ed un mandrillo scatenato, costringendolo ad un involontario tradimento, che avviene in un albergo dove va a visitare e, per effetto delle pillole, sedurre le 8 mogli turche di un pascià turco-ottomano-napoletano (Ciro Girardi). Tutto potrebbe passare sotto silenzio, se non comparisse all'improvviso il pascià, che scoperta la scappatella (di una sola delle mogli!) decide di vendicarsi, con il classico “occhio per occhio”, pretendendo, in alternativa al delitto d’onore, di fare all’amore con la moglie di don Felice. In pratica: " o le corna o la morte ". 
 
Per salvare la propria pelle e per non soffrire nel vedere l’amatissima moglie Margherita nelle braccia di un altro, il medico e l'amico  assistente, dopo aver provveduto a spedire la consorte legittima il più lontano possibile, si trasferiscono in un albergo termale ed architettano un piano per presentare al turco una giovane cocotte nelle vesti di moglie di don Felice ed assolvere così al debito d’onore. Ciò però li renderà vittime del loro stesso complotto, dove, tra irresistibili gags, equivoci e colpi di scena, la matassa sembra non possa mai sbrogliarsi anche per la presenza non di una ma di due mogli finte e per l’arrivo improvviso di quella vera e di una serie di personaggi  bizzarri e spassosi: oltre il già citato pascià turco-ottomano, un incontenibile Comandante della Marina (Antonello Cianciulli) che ritrova un suo vecchio amore ex soubrette con la figlia cantante lirica molto disponibile; una bigotta zitella (Teresa Memoli), ancora giovane che prima subisce le avances del medico e poi, grazie alle pillole, diventa assatanata, rincorrendo don Felice davanti al portiere dell’albergo sempre più frastornato. Solo l’utilizzo, ancora una volta, delle pillole su alcuni dei personaggi coinvolti riuscirà a dimostrare la buona fede del protagonista ed a riportare il sereno ed il classico lieto fine
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Dom(i)na - di Loredana Mutalipassi

Pubblicato da staff teatro il 26/02/2016

Domenica 28 febbraio alle ore 18.30 presso il Teatro Nuovo di Salerno, va in scena

"DOM(I)NA" - spettacolo con coreografie di Loredana Mutalipassi. Concept di Loredana Mutalipassi.

Lo spettacolo fa parte della rassegna "Atelier-spazioperformativo", curata da LAAV - Teatro Grimaldello - ArteStudio.

Biglietti: 10 euro (intero) - 8 euro (ridotto studenti 15/22 anni)

 

Note di regia - "Dom(i)na

Il viaggio, l'allontanamento, il ritorno...
L'esperienza che arricchisce l'essere, lo trasforma, in qualche maniera lo condiziona...
A poco a poco finte impalcature di consapevolezza si pongono a finto sostegno della realtà: una realtà che finisce per sostentarsi di luoghi comuni, abitudini ataviche, modi di essere altrui che sedimentatisi nell'uso diventano legge. 
Ma c'è un luogo nell'intimo di ciascuno che si chiama “memoria”: il grembo, la nicchia, la stanza segreta... una memoria che custodisce ricordi ed emozioni di esperienze realmente vissute, attraverso però questa sovrastruttura culturale. Eppure, nella lontananza della nuova prospettiva, l'impalcatura si smonta o, meglio, lentamente si dissolve come nebbia al sole... la memoria individuale diventa memoria collettiva.
Basta un ritorno, di qualsiasi genere, reale o immaginato... il ritorno è sempre conseguenza di un allontanamento, di quella esperienza che consente all'essere di guardare la fotografia non più in un primo piano ma a inquadratura intera, scorgendo finalmente tutto ciò che la costituisce e che l'ha condizionata. E allora risorge un passato che non è quello personale, ma quello che ci appartiene, che quasi ci costituisce inconsapevolmente, perchè frutto semplicemente del nostro essere figlie. E pian piano il campo si allarga: diventa memoria ancestrale...
L'acqua, l'aria, la terra... l'eterno femminino incarnato in culti antichi e moderni, sospeso nella cultura mediterranea tra il matriarcato e la schiavitù, dalle primitive forme di culto della femminilità-fertilità, alle madonne della cultura popolare passando per le grandi eroine della tragedia. 

DOM(I)NA rappresenta l'evoluzione e il completamento (forse?) di C-Hera, un ulteriore sviluppo della riflessione in forma coreutica sulla femminilità.
Nel dialetto cilentano “chera” sta per “quella”, “lei”... epiteto familiare, affettuoso o severo a seconda delle occasioni, per riferirsi alla “lei” di turno: figlia, madre, moglie, amica, amante, passante.
Nella pièce precedente, in qualche modo contenuta e stemperata nel liquido amniotico di DOM(I)NA, il gioco di parole la faceva da padrone: un caso sicuramente per C-hera, o Kera, (ma un caso estremamente ricco di rimandi) la presenza nel nome della madre, la terra, la fertilità, culto ancestrale della piana del Sele, che è stato particolarmente prolifico di atmosfere e ispirazioni anche nella scelta musicale, e dell'argilla, plastica nelle mani dell'uomo.
Nella performance nessuna sentenza, solo suggestioni dal satellite, che, si sa, mostra sempre la stessa faccia, ma questo non vuol dire che non ne possieda un'altra, nascosta...

(Loredana Mutalipassi)

 

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"I due fratelli - una storia leggendaria"

Pubblicato da staff teatro il 23/02/2016

Venerdì 26 febbraio alle ore 21.00 e Sabato 27 febbraio alle ore 21 va in scena

"I due fratelli - una storia leggendaria"

Musical scritto e diretto da Claudio Collano

Spettacolo inserito nella rassegna "Life is a musical"

"La prima perla della costiera amalfitana è culla di una storia leggendaria.. di fronte alla spiaggia di Vietri sul mare, Poseidone, il dio del mare, pose due superbi scogli per testimoniare il coraggio di due fratelli pescatori sacrificati per salvare una ragazza dal furore delle onde. Questi due scogli sono chiamati.. i due fratelli!
La storia narra di due giovani pescatori, Antonino e Giovannino, che un giorno, passeggiando per le strade di Vietri sul mare, incontrarono una giovane educanda scappata dal convento di Santa Chiara. Il suo nome era Reginella.  Quell'incontro inaspettato aprì violentemente il cuore di Antonino..."

Per info e prenotazioni tel. 3936674407

botteghino, tel. 089.220886

Biglietti: € 10,00 INTERO / € 8,00 RIDOTTO

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